Resteranno in carcere i mandanti, i complici e l’esecutore materiale del delitto che il 25 ottobre 2012, dopo 20 giorni di agonia presso l’ Ospedale “San Paolo” di Bari, aveva portato alla morte del 32enne barlettano Michele Pellizzieri: il Tribunale del Riesame di Bari ha infatti rigettato l’istanza di annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare emessa lo scorso 23 febbraio dal gip del Tribunale di Bari nei confronti di Ruggiero Lattanzio detto “Rino non lo so”, Luigi Marchisella inteso “lo zio”, Giuseppe Cirino e Pasquale Lattanzio detto “fanale”, ritenuti, in concorso, mandanti ed esecutore materiale (Cirino) dell’attentato, compiuto con 5 colpi calibro 9. L’uomo fu ferito mortalmente mentre stava lavorando ad una bancarella, in un agguato con colpi di arma da fuoco il 5 ottobre 2012 in Largo San Nicola (oggi Piazza Divittorio). A far luce sui fatti di sangue sono stati i Carabinieri del Comando  Provinciale di Bari, grazie anche alle dichiarazioni indirette rese da tre collaboratori di giustizia tra Canosa di Puglia e Barletta. Stando alla ricostruzione degli investigatori, il sicario aveva agito tra la folla a volto scoperto e la sparatoria era stata preceduta da una violenta discussione tra Pellizzieri e il suo assassino. Al centro della vicenda, i lucrosi interessi legati al controllo delle attività illecite in città. Ora anche il Riesame ha ritenuto valida la ricostruzione operata dall’Arma della Compagnia di Barletta.