Barletta dice “no” al Canale H e al mare inquinato, mentre chiede «spiagge più pulite ed ad una maggiore sensibilità verso la tutela ambientale e del demanio pubblico unitamente ad un accrescimento del turismo territoriale». Sono i concetti emersi ieri mattina sul lungomare di Ponente dedicato a Pietro Mennea durante un flash mob, organizzato da Antonio Binetti e Giuseppe Fergola, due sensibili cittadini che per i loro fini hanno trovato l’appoggio di altri privati e di alcune associazioni cittadine come Barletta Sui Pedali, Gruppo Erotico, Barletta e Avest, Degrado Zero e OAP (Operazione Aria Pulita). Tanti simboli, un solo intento: la tutela dell’ambiente e di un patrimonio importante come la litoranea.

Da un lato un urlo a squarciagola rivolto ad amministrazione e Regione, dall’altro anche una presa di coscienza: quella di una città che sa bene che molti dei problemi sono da rinvenire in nuce e negli stessi contribuenti, come le carcasse di frigoriferi e utensili filmate alcuni giorni fa lungo il canale “Ciappetta Camaggio” testimoniano. «A volte basterebbe pensare a quello che lasciamo ai nostri figli- hanno spiegato gli organizzatori- l’evento ha anche lo scopo di spingere e sensibilizzare il Comune ad attivarsi con tutte le sue possibilità per aggiudicarsi il rinomato titolo “Bandiera Blu”-hanno ricordato i promotori-che si ottiene soltanto qualora fossero soddisfatti determinati requisiti come, ad esempio, pulizia delle spiagge, pulizia dell’acque e incremento del turismo». Al termine della pulizia del tratto di litorale prospicente il Canale H, i partecipanti hanno dato vita a una catena umana: un modo per liberarsi dalle preoccupazioni ambientali del futuro.