«Acquisisce ulteriore concretezza la significativa esperienza di crescita che vede Barletta promuovere una identità culturale in collegamento con la rigenerazione e la riqualificazione urbanistica». Così il sindaco Pasquale Cascella in occasione della presentazione, a Palazzo Della Marra, della “Cittadella della musica concentrazionaria”, progetto candidato e ammesso al “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei Comuni capoluogo di Provincia” della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

La sede occuperà un’ampia superficie nella ex Distilleria dove è da tempo in atto un più complessivo e organico processo di rifunzionalizzazione del territorio. «Si punta – ha affermato il sindaco  – a sostanziare un’idea di rilancio di uno spazio industriale dismesso, a suo tempo sottratto alle vecchie logiche speculative, per trasformarlo con azioni di recupero e salvaguardia finalizzate alla creazione di spazi multifunzionali. Sono realtà l’Incubatore per l’innovazione e la creatività, il Giovani Open Space (GOS, laboratorio urbano a disposizione della popolazione giovanile), l’edificio muro che ospita la sezione della Vigilanza regionale ambientale, l’Orto botanico in attesa di affidamento e i sedici alloggi di edilizia residenziale pubblica restituiti agli anziani in condizioni di difficoltà economica. L’inserimento della Cittadella della Musica concentrazionaria in questo contesto conferisce vigore e valore aggiunto a una esperienza di recupero urbano che punta a raccordare il centro cittadino e le nuove aree di espansione, attenuando l’effetto barriera della linea ferroviaria. Con la destinazione della nuova cittadella al lavoro di ricerca documentaristica delle partiture opera di musicisti ebrei internati nei campi di prigionia e sterminio nazisti, che con infaticabile e decennale passione il maestro Francesco Lotoro, e la sua fondazione, sottraggono all’oblio e all’anonimato, si recupera anche il carattere culturale e il ruolo storico della città che si proietta verso il Mediterraneo».