E’ “sul fronte del porto” che Barletta deve decidere quale partita giocare per il proprio futuro. Le voci nell’attuale dibattito (istituzionali, associative e tutte comunque più che qualificate) sono numerose: ma occorre decidersi e sbrigarsi a fare il più presto possibile. Specie pensando alla ripartenza post Coronavirus. Ecco l’analisi del giornalista Nino Vinella.

“Barletta sul fronte del porto. Lo scalo marittimo ed il suo rilancio fanno sempre più notizia in queste ore di paura e di speranza per il dopo emergenza Covid-19. Ma occorre decidere per il meglio e fare presto, e fare bene, e addirittura fare ancora meglio. Mentre legittime e sostenibili appaiono certamente in ottica paesaggistica (quanto identitaria) le motivate argomentazioni espresse contro l’abbattimento degli ex silos granari da una numerosa platea di giovani professionisti di varia estrazione accademica e sociale.

Quale… rotta scegliere, allora? Fare il punto, come si dice in gergo marinaro, diventa un’assoluta priorità. Una specie di nuova Disfida. E, guarda caso o fatalità, proprio lo scorso 13 di febbraio, quando in città veniva ricordato il 517° anniversario dello storico evento e della pandemia nessuno sapeva di tutte le conseguenze sul sistema economico nazionale e locale, la giunta Cannito deliberava (su espressa proposta del vicesindaco Lanotte, ormai in quota Forza Italia) di “proporre al Consiglio Comunale la costituzione di una Commissione Consiliare Speciale sul Porto, composta da Sindaco o suo delegato con funzioni di presidente; 3 consiglieri in rappresentanza dei gruppi di maggioranza;1 Consigliere in rappresentanza dei gruppi di minoranza coadiuvati da esperti nominati dal Sindaco”. Alle prese con la comprensibile situazione dell’emergenza da affrontare, questo provvedimento non risulta essere stato ancora calendarizzato all’ordine del giorno del Consiglio comunale, convocato in videoconferenza quale organo collegiale.

Ma la prospettiva dell’auspicabile dopo-emergenza pretende di affrontare l’argomento del rilancio di un’economia quasi al collasso anche in chiave di valide infrastrutture da potenziare su scala portuale. Specie quando sono in ballo corposi finanziamenti statali, addirittura 140 milioni di euro. Come fa presente, nella sua nota stampa, il senatore Dario Damiani (Forza Italia): “Ora più che mai, in questa fase di stallo obbligato, è il momento di cogliere tutte le occasioni di sviluppo in vista di una fase di ripresa economica che dovrà essere vigorosa e rapida, per rimediare alle gravi conseguenze negative del blocco imposto dall’emergenza sanitaria. Il bando finanzia interventi di ammodernamento di moli, banchine e piazzali, restyling dei terminal crociere, dragaggi, interventi per la sicurezza e tanto altro, quindi opere in perfetta coerenza con le necessità del nostro porto. L’Amministrazione di Barletta si faccia dunque avanti con un proprio progetto in tempi brevi, anche perché fra i criteri di selezione, a parità di punteggio, è previsto l’ordine cronologico delle domande”.

E prosegue: “Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha emanato un Avviso pubblico di manifestazione di interesse per la formulazione di proposte progettuali nell’ambito dell’Asse B “Recupero Waterfront” del Programma di Azione e Coesione 2014-2020 “Infrastrutture e Reti”, finalizzato alla realizzazione di interventi di recupero waterfront nei territori delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia per un importo complessivo di 140 milioni di euro. “Pur nella fase di emergenza sanitaria che stiamo attraversando, che obbliga ad affrontare con priorità altre questioni, non dobbiamo perdere di vista le opportunità offerte per la valorizzazione delle infrastrutture del Sud – conclude Damiani – Dall’inizio di quest’anno ho già avviato un confronto con le Autorità coinvolte sullo sviluppo, turistico e commerciale, del porto del nostro territorio, a seguito dello stanziamento di 5 milioni di euro in manovra finanziaria su mio emendamento. Segnalo adesso all’Amministrazione comunale di Barletta questo bando inerente alla riqualificazione del territorio attraverso il recupero delle zone adiacenti le aree portuali in condizioni di degrado urbano e il miglioramento della competitività del sistema portuale”.

Decidere presto. Decidere bene. Decidere per il bene di tutti. Ma a quando le risposte?

Nino Vinella, giornalista