Ancora una volta la città di Barletta sale agli onori delle cronache nazionali per il mancato rispetto delle normative anticontagio con cui si è costretti a convivere anche in questa fase due dell’emergenza sanitaria. Dopo le polemiche sul contestato arrivo della Madonna dello Sterpeto in Cattedrale, a finire sotto accusa è la movida serale che sta animando il centro cittadino da quando hanno riaperto bar, pub e ristoranti.

A mettere alla gogna la città della Disfida questa volta ci ha pensato la senatrice Licia Ronzulli, di origini margheritane, pubblicando sui social network una foto che ritrae gli assembramenti giovanili verificatisi domenica sera. Foto che è diventata virale finendo inevitabilmente anche sulle testate giornalistiche nazionali. L’esponente di Forza Italia definisce “imbecilli senza rispetto per la vita e neppure per chi la vita l’ha persa” ragazzi e famiglie che stavano vivendo le loro ore di svago serale in maniera troppo spensierata, in molti casi privi di mascherine e senza curarsi di rispettare il distanziamento interpersonale di almeno un metro.

Un desiderio di ritorno alla normalità che si sta manifestando in tutte le città turistiche d’Italia e di certo non solo a Barletta. Va aggiunto che la senatrice Ronzulli, avendo scattato personalmente la foto, si trovava lei stessa a vivere piacevolmente la movida serale barlettana che ha poi deciso di criticare pubblicamente. Le considerazioni della parlamentare sono state fortemente contestate sui social network. Le ha invece condivise il sindaco Cannito mettendo in guardia giovani e gestori dei locali sui rischi che si corrono continuando a non rispettare le regole della fase 2.

A Barletta le persone ancora positive al coronavirus sono soltanto due, annuncia Cannito, un dato incoraggiante che non può, tuttavia, consentire un allentamento dei controlli. Sebbene al sindaco non piaccia l’idea presentata dal ministro Boccia di affidare la sorveglianza nelle città ad assistenti civici reclutati tra i volontari attraverso un bando della protezione Civile.