«L’alienazione dell’immobile dell’ex Palazzo delle Poste rappresenta per l’intera comunità cittadina l’irrinunciabile opportunità di rientrare in possesso di un pezzo della propria storia»

Ascolto, dialogo e confronto su temi e problemi della città di Barletta. È dall’esigenza di una partecipazione attiva alla vita sociale che è nato il movimento cittadino “NOI LIBERAmente”. Distante da qualsivoglia riferimento partitico, i membri (individui diversi per preparazione, professione e riferimenti ideologici) intendono dare il loro apporto alla comunità sollevando tematiche ed elaborando risposte e proposte da portare all’attenzione dell’amministrazione comunale.

Lo faranno grazie al contributo, in termini di esperienza amministrativa, dell’assessore Lucia Ricatti e con il supporto del consigliere comunale Rocco Dileo intorno al quale, sin dalla sua candidatura al Consiglio regionale pugliese, si è formata una florida e attiva rete di cittadini liberi e propositivi che hanno dato vita al progetto.

«Mai come in questo momento per vincere una battaglia, anche la più dura, bisogna fare squadra», le parole di Rocco Dileo, della presidente del gruppo Rita Farano e del segretario Raffaele Patella. In ottemperanza alle disposizioni di contenimento del contagio da Covid-19, gli incontri in presenza, avviati circa un mese fa presso il CAM San Francesco (via Del Salvatore), sono stati sostituiti da quelli a distanza che pure non hanno intaccato l’entusiasmo di quanti pian piano si stanno avvicinando al progetto.

«La nostra ambizione – spiegano – è creare una piattaforma progettuale innovativa, in linea con gli obiettivi comuni della cittadinanza e volta allo sviluppo sociale, culturale ed economico della città di Barletta». Il movimento ha già costituito sottogruppi tematici che lavoreranno, in sinergia tra loro, su svariati ambiti. Tra i temi oggetto di discussione, è stato avviato un florido dibattito sull’opportunità di tutelare l’ex Palazzo delle Poste, quale monumento maggiormente rappresentativo della storia democratica della città.

«Quei fori sono una viva testimonianza del sacrificio che anche la nostra città ha dovuto sopportare per conquistare la libertà», la riflessione di Rita Farano e Raffaele Patella. «L’alienazione dell’immobile – proseguono – rappresenta per l’intera comunità cittadina l’irrinunciabile opportunità di rientrare in possesso di un pezzo della propria storia. Per questo, non possiamo esimerci dall’invitare l’amministrazione comunale ad esercitare il diritto di prelazione su un bene che è al contempo materiale ed immateriale per la memoria collettiva».

Tante le idee, ma soprattutto tanto l’entusiasmo di contribuire a migliorare per davvero la cosa comune: «I nostri tavoli sono già al lavoro per proporre all’attenzione cittadina un progetto di destinazione e fruizione pubblica dell’ex Palazzo delle Poste».

È il modus operandi di “NOI LIBERAmente”, pronto a dialogare con altre realtà associative e ad accogliere tutti coloro i quali avranno intenzione di riservare parte del loro tempo alla comunità, perché «intendiamo essere al contempo occhio critico e contributo fattivo per la città», concludono Rita Farano e Raffaele Patella.

Ad oggi hanno aderito al movimento: Rocco Dileo, Lucia Ricatti, Rita Farano, Raffaele Patella, Emanuele Cavaliere, Salvatore Lattanzio, Nuccia Filannino, Gaetano Pavone, Donato Conteduca, Francesca Santeramo, Cinzia  Caporale, Pietro Parente, Concetta  Fiorella, Matteo Rizzi, Cosimo Damiano Piccolo, Gaetano Dadduzio, Francesco Dileo, Palma Ricchiuto, Domenico Larosa, Ruggero Dibari, Gianluigi Gorgoglione e Paolo Sarcina che hanno già nominato un direttivo (sempre aperto) con i vari responsabili per ciascun ambito.