Pietro De Nisi nasce a Trani il 18 giugno 1920. Dopo aver conseguito il diploma presso la scuola di Avviamento al lavoro “Baldacchini”, nel 1940 viene arruolato presso il 46° Reggimento Motorizzato “Trento”, in qualità di artigliere. Il 19 giugno 1940, al compimento del terzo mese di servizio, Pietro diviene allievo sottoufficiale e nel 1941 – col suo Reggimento – viene imbarcato a Napoli, sbarcando  a Tripoli, per partecipare ad azioni di guerra in Africa Settentrionale. Nel 1942, Pietro De Nisi e il suo Reggimento vengono inviati ad El Alamein.

Pietro De Nisi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La seconda Battaglia di El Alamein

La battaglia venne combattuta tra il 23 ottobre e il 5 novembre 1942. Lo scontro vide fronteggiarsi le forze dell’Armata corazzata italo – tedesca comandate dal feldmaresciallo Erwin Rommel contro l’8ª Armata britannica del generale Bernard Law Montgomery.

La battaglia ebbe inizio con l’offensiva britannica (nome in codice operazione Lightfoot) e continuò per alcuni giorni con intensi combattimenti dall’esito alterno, con pesanti perdite per entrambe le parti.

L’Armata corazzata italo-tedesca del feldmaresciallo Rommel venne infine costretta a ritirarsi con i pochissimi mezzi rimasti, di fronte alla superiorità britannica. Interi reparti, soprattutto italiani, furono costretti alla resa perché sprovvisti di veicoli a motore.

La lettera di Pietro De Nisi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La ritirata venne ritardata dagli ordini di Adolf Hitler, che impose una resistenza estrema sul posto, nonostante il parere contrario del feldmaresciallo Rommel. Nonostante ciò, i soldati italiani tennero la posizione e la difesero fino allo stremo, mentre gli alleati tedeschi si ritirarono.

La vittoria britannica in questa battaglia segnò il punto di svolta nella campagna del Nord Africa, che si concluderà nel maggio 1943 con la resa definitiva delle forze dell’Armata italo – tedesca in Tunisia.

La seconda battaglia di El Alamein provocò la morte 17.000 italiani, 9.000 tedeschi 13.500 inglesi e fu una delle più decisive della seconda guerra mondiale

Pietro De Nisi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La cattura di Pietro De Nisi e la prigionia a Tunisi

Il 4 novembre 1942, Pietro Denisi, inizialmente dato per disperso, viene catturato dalle truppe inglesi e trasferito in un campo di prigionia a Tunisi. In questi campi di prigionia, gestiti dalle truppe francesi, gli italiani soffrirono la fame e vennero sottoposti a lavoro forzato e maltrattamenti di ogni genere.

Alla fine, si contarono 3000 decessi tra i prigionieri. Il 25 giugno 1946, Pietro viene liberato e rimpatriato.

Pietro De Nisi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tornato a Barletta, Pietro viene assunto nelle Ferrovie dello Stato in qualità di frenatore e cantoniere, per poi essere promosso a controllore. Nel 1948 si sposa con Vincenza Gaudimonte, mettendo al mondo 4 figli: Alessandro, Addolorata, Antonio Simone, Alberto.

Alessandro, Alberto, Addolorata, Antonio De Nisi

L’1 settembre 1951 Pietro è insignito della Croce al Merito di Guerra. Nel 1975, Pietro va in pensione ma viene a mancare all’improvviso nel 1987.

A cura di Tommaso Francavilla

Si ringrazia il Cav. Dott. Michele Grimaldi, direttore dell’Archivio di Stato Bari – Barletta – Trani.

A seguire, pubblichiamo gli elenchi dei soldati barlettani deceduti, dispersi e decorati durante la seconda guerra mondiale.

soldati barlettani dispersi nella seconda guerra mondiale_compressed (1)

soldati barlettani decorati nella seconda guerra mondiale_compressed (1) (1)

soldati barlettani deceduti per malattia nella seconda guerra mondiale_compressed (1)

soldati barlettani caduti seconda guerra mondiale (1)