È sicuramente uno dei talenti emergenti del calcio italiano e, dopo il bel gol realizzato contro la Repubblica Ceca in Nazionale Under 20, le aspettative, come naturale che sia, sono lievitate. Stiamo parlando di Claudio Cassano, talento barlettano classe 2003 in forza alla Roma Primavera ed entrato nel giro degli ”azzurrini” guidati da Carmine Nunziata. Un momento estremamente positivo, ma con la consapevolezza, come afferma l’agente del giocatore, Frank Zotti, intervenuto ai nostri microfoni, che la ”montagna da scalare è ancora alta”.

”Claudio ha sempre voluto giocare a calcio. L’ho scoperto nella scuola calcio Brasilea, allenata dal mio amico, Angelo Deruggiero, ex calciatore professionista. Claudio è un ragazzo serio, vuole raggiungere tutti gli obiettivi che, sin dal primo giorno, ci siamo prefissati. Ogni giorno mi chiama dopo un allenamento per esprimermi le sue sensazioni, così come, in caso di mia assenza, a fine gara. Stiamo parlando di un ragazzo d’oro, difficile trovare professionisti come lui”.

L’opportunità di misurarsi in un contesto, quello della Roma, tradizionalmente proficuo per il settore giovanile. ”Assolutamente sì. La Roma ha un settore giovanile di alta prospettiva e qualità, curano tutti i dettagli in modo minuzioso. Più sali, più diventa difficile e competitivo, ma Claudio è nel mirino della prima squadra (con cui è arrivata la convocazione nella gara di Europa League contro il Betis ndr) già da parecchio tempo. Spero di vederlo esordire nel nuovo anno, ma, questo voglio dirlo, con calma e senza fretta. Deve andare step by step e fare un ulteriore passo importante, poi sarà pronto per il calcio dei grandi”.

Il rapporto con la sua terra natìa, Barletta, si mantiene sempre forte. ”Il rapporto che Claudio ha con Barletta è stupendo, ci sono tanti amici che gli vogliono bene. Ogni tanto lo seguono nelle varie partite, lui è un ragazzo educato e ama la sua città, la sua famiglia e tutti noi. Sono sei anni che vive fuori, ma vi posso garantire che, come trova il momento giusto, ritorna a Barletta dai suoi cari. D’estate, invece, resta più tempo, trovando anche l’occasione per allenarsi in spiaggia con me, e in palestra con i preparatori, Alessandro Papagno e Daniele Definis”.

L’emozione più grande, il gol decisivo contro la Repubblica Ceca in Nazionale. ”Mi trovavo a Sassuolo e avvertivo una sensazione strana. Ero sicuro che Claudio quel giorno avrebbe segnato. Ero in tribuna e pregavo innanzitutto affinché facesse almeno l’esordio in Nazionale, perché era il suo sogno. Poi arriva il momento in cui Nunziata si rivolge a lui per farlo entrare e gli dà anche una pacca sulla spalla. Ed ecco quella giocata: riceve palla, chiede un uno-due a Satriano (compagno di squadra nella Roma Primavera ndr), si inserisce e fa gol, con una giocata che ha nel suo repertorio. Grido in tribuna, una gioia indescrivibile per tutti noi. Poi Claudio mi guarda e mi fa un segno, come a dire che se lo sentisse anche lui. Finisce la partita e mi dà subito la sua maglia sudata: vederlo crescere e accompagnarlo nella vita calcistica è una cosa indescrivibile. Adesso aspettiamo l’esordio in Serie A e, che dire, speriamo arrivi la ciliegina sulla torta di un gol in prima squadra. Voglio comunque dire che la montagna è ancora alta da scalare, non bisogna mai sentirsi arrivati, bisogna lavorare con sudore, sacrificio e umiltà, tutti fattori essenziali per raggiungere l’obiettivo, e poi il talento che Claudio ha”.

Chiosa finale. ”Voglio chiudere questa intervista sottolineando una cosa importante, la presenza dei suoi genitori, Pasquale e Rosa, che, sin dal primo giorno, non si sono mai intromessi. Mi hanno dato piena fiducia, non sono mai entrati nel merito dell’ambito sportivo e non hanno mai intralciato il mio percorso con Claudio. Questa è una cosa bellissima: credo che trovare genitori, come quelli che ha Claudio, sia il bene di tutti questi ragazzi che giocano a calcio e sognano un giorno di diventare calciatori”.

A cura di Giacomo Colaprice