È probabilmente la più tristemente nota tra le cattedrali nel deserto della città di Barletta. Costruito nel 2012 con la spesa di 2 milioni di euro di fondi regionali e comunali, l’orto botanico presente nell’area dell’ex distilleria alla periferia della città non è mai stato inaugurato. Nato per essere un luogo di conservazione della biodiversità delle specie vegetali appartenenti al nostro territorio destinato alla fruizione di turisti, studiosi e scolaresche, questo grande polmone verde vittima nel tempo di incuria e atti vandalici non ha mai aperto i suoi cancelli al pubblico. Problemi tecnici all’origine ed un’inchiesta della magistratura nel 2016 per occultamento di rifiuti nel sottosuolo, a cui seguì il sequestro della struttura, ne rallentarono i progetti di valorizzazione. Oggi questo lungo periodo di abbandono potrebbe essere giunto finalmente al termine. Questa mattina sono iniziati i lavori di caratterizzazione del sito approvati da Regione ed Arpa ed annunciati già a marzo. Campioni del terreno e delle acque saranno inviati ai laboratori specializzati di Brindisi per l’amianto, di Taranto per i metalli pesanti e le diossine, e di Foggia per le acque. Terminata questa fase, e conclusa l’eventuale procedura di bonifica, l’orto botanico potrà essere finalmente inaugurato. Con quasi 12 anni di ritardo.

Si chiude, come nel caso della scuola Morelli, una lunga battaglia contro la burocrazia.

Cannito ha le idee chiare anche su chi dovrà occuparsi della gestione della struttura.

Il servizio.