Martedì scorso, in occasione della commemorazione dell’Eccidio di Barletta (12 settembre 1943) il SULPL (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale), unitamente alle autorità civili e militari e ai Colleghi di tutta Italia ha celebrato la Giornata della Memoria della Polizia Locale Italiana, istituita da dal Sindacato di Categoria nel 2006 con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, «per commemorare i Colleghi caduti nell’adempimento del Dovere, per Amore della Patria e di questa Divisa che orgogliosamente indossiamo. Divisa che non è seconda a nessuno in quanto a sacrificio, dignità, abnegazione e professionalità.

Abbiamo ricordato – si legge nella nota – uno ad uno i Colleghi scomparsi per non farli cadere nell’oblio e per dire a gran voce che la Polizia Locale c’è e deve essere equiparata nei Diritti e nelle tutele alle Forze di Polizia ad ordinamento statale.

Proprio qui a Barletta pochi giorni fa tre dei nostri Colleghi sono stati aggrediti in pieno centro. Noi non siamo più disposti a piangere altri Colleghi; lanciamo da Barletta un monito al Governo affinché dia velocemente il via all’iter per la Legge delega, al fine di procedere a passo spedito verso la Riforma e all’inserimento al suo interno del 12 settembre come Giornata della Memoria della Polizia Locale Italiana. Un piccolo passo avanti in tal senso è stato fatto anche grazie alla collaborazione con il sindaco di Barletta. È evidente che l’unico modo per donare l’immortalità ai nostri Colleghi è proprio il ricordo. Richiamare alla memoria chi ci ha preceduto è sicuramente un valore collettivo che contribuisce a creare l’identità sia personale che di un’intera Categoria di Lavoratori. La memoria non è solo lo spazio dei ricordi ma anche quello dei sentimenti, tanto che gli antichi ritenevano che avesse sede nel cuore. Essere stati qui per noi, oggi, significa essere stati testimoni di una storia, quella di ogni singolo Collega. Siamo noi i custodi di quelle storie e nostro dovere è tramandarle nel tempo per far sì che il loro sacrificio non sia stato vano e per sensibilizzare le giovani generazioni di Colleghi, per destare in loro il senso di appartenenza alla Categoria: la memoria non deve mai essere assuefazione.

Ci piace immaginare la memoria come una fiaccola che passando di testimone in testimone non deve mai spegnersi. Pensiamo al ricordo come qualcosa di attivo: quei Colleghi sono tra noi; di loro ci rimangono l’esempio, i valori, gli ideali, il sacrificio. Ed è quindi come se loro fossero ancora tra noi, come se ci potessimo parlare e avessimo la possibilità di confrontarci con loro, tutto questo grazie alla legge dell’incantesimo del ricordo. Nel lungo elenco di Colleghi caduti nell’adempimemto del dovere, le principali cause di morte sono state: conflitti a fuoco, malori, tragici infortuni, investimenti, incidenti stradali, malattie contratte in servizio, vittime di mafia e criminalità organizzata.

Nulla è stato risparmiato alla nostra Categoria; una Categoria di Lavoratori che merita e attende da troppo tempo i giusti riconoscimenti dal parte delle Istituzioni. Ed è per questo che abbiamo sensibilizzato le Regioni a partecipare ognuna con la propria bandiera a questa giornata: ringraziamo la Regione Campania, Molise, Valle D’Aosta, Emilia-Romagna, Calabria, Liguria, Lazio, Toscana, Lombardia, Veneto».