Tornano gli incontri con i protagonisti del grande schermo al Politeama Paolillo di Barletta. Appuntamento a giovedì 5 ottobre con “Oltre il confine” opera prima del regista Alessandro Valenti. Dopo la proiezione del film, in programma alle ore 20.30 nella sala Tognazzi, seguirà la conversazione con il cineasta salentino, curata dalla giornalista Floriana Tolve. Gli spettatori presenti potranno discorrere con Valenti, sollecitati dalle tematiche di una storia che commuove.

La vicenda, quasi fiabesca, narra “il cammino tutto in salita” di due bambini africani (la dodicenne Bekisisa e suo fratello Eno di sei) che, dopo la morte della madre, decidono di partire per l’Italia per realizzare i loro sogni per raggiungere un Paese, dove avevano già vissuto, ma per colpa del padre erano stati costretti a lasciarlo. Tra dramma e fiaba, l’esordio alla regia di Alessandro Valenti, trascina il pubblico nella difficile e malinconica realtà dell’immigrazione, descritta con le tortuose, ambigue e ingannevoli strade percorse dai più piccoli, costretti, spesso, a “crescere in fretta” e a rapportarsi con l’indifferenza e il cinismo del mondo adulto, privo di scrupoli in una dimensione che abbatte ogni forma di considerazione e umanità nei confronti dell’infanzia.

“Ho passato e passo molto tempo con dei bambini che provengono da luoghi del mondo dove sei costretto a lavorare e lottare per poter sopravvivere, e sapete qual è la cosa che più mi ha sorpreso? – scrive Valenti nelle note di regia – La capacità di sognare, di vivere la loro vita come se fosse una favola. Ed è esattamente quello che volevo fare. Raccontare una favola, piena di colori, dolori, emozioni. Realistica e poetica come i bambini. Entrare dentro il loro mondo, seguire le loro paure, le loro speranze. I bambini uccidono il dolore con la fantasia. Inseguendo il loro sguardo incontriamo anche adulti fragili”.

Presentato al Giffoni Film Festival, a Sotto 18 Torino Film Festival e al Montréal Film Festival, dove ha conquistato il Premio come migliore opera, “Oltre il confine” (coproduzione italo-francese) è stato accolto con apprezzamenti e ammirazione dalla critica. Consensi positivi dai numerosi studenti, docenti e dirigenti scolastici che hanno partecipato ai dialoghi con Valenti.

Alessandro Valenti, regista, sceneggiatore e attore, direttore artistico del Festival del Cinema Francese “Vive le cinema”, è co-fondatore (con Angelo Laudisa) di Scirocco Films che ha prodotto “Oltre il confine” insieme a Rai Cinema, Rosebud Entertainment Pictures, con il contributo del MIC, Apulia Film Commission, in associazione con Arte Cofinova, Fondazione Emmanuel, Banca Sella, Luigi De Vecchi con il patrocinio di Save The Children Italia, Fondazione Casa della Carità.

Nel cast: Iaia Forte, Nicola Rignanese, Mabye Serigne Fallou, Mbaye Fatou Ndeye, Andrea Simonetti; fotografia: Corrado Serri; montaggio: Marco Spoletini; musiche: Gabriele Rampino; 102 Distribution.

Da sempre vicino alle problematiche di carattere sociale e di impegno civile, Alessandro Valente (leccese, classe 1973), Dottore in Storia Moderna e Contemporanea, Docente di Storia del Cinema presso l’Università del Salento e poi all’Accademia di Belle Arti di Lecce, inizia la sua carriera nella settima arte collaborando con Edoardo Winspeare: come attore in Sangue Vivo e come sceneggiatore in Galantuomini (premiato al Festival Internazionale del Cinema di Roma con il Marco Aurelio d’Argento per il miglior personaggio femminile). Il sodalizio con Winspeare prosegue con “In grazia di Dio”, unico film italiano selezionato al Festival di Berlino 2014 (Globo d’Oro, nomination come migliore soggetto ai Nastri d’Argento, inserimento short list dei film italiani candidati all’Oscar e premio Suso Cecchi D’Amico). Tra il 2015 e il 2016 scrive “La vita in comune” di Winspeare, nel 2018 l’adattamento de “La luna e i falò” per il produttore inglese Rex Glensy e successivamente la sceneggiatura de “Gli indifferenti” di Leonardo Guerra Seragnoli tratto dal romanzo omonimo di Alberto Moravia. Nel 2019 è stato invitato dall’Onu a Città del Messico e Guadalajara ad aprire e chiudere il Forum dell’Unesco sull’impatto delle politiche culturali nelle periferie del mondo.