La crisi sembra essere ormai dipanata a Palazzo di Città, grazie al ricompattamento della maggioranza di centrodestra del sindaco Mino Cannito. In effetti, in questi ultimi giorni ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori: dalla riconquistata fiducia degli organi regionali incontratisi a Roma con il Primo Cittadino, alle promesse vane e reali della già maggioranza da Fratelli d’Italia a Forza Italia, passando per la componente di Barletta al Centro.

La ricomposizione si è ritrovata pochi giorni fa intorno ad un tavolo dei capigruppo di maggioranza, finalmente convocato e riunitosi dopo le tante esortazioni da parte di queste forze. Nel nostro dialogo, di cui abbiamo scritto, con il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale Gennaro Cefola, era stata auspicata una ricomposizione soprattutto d’intenti, mantenendo la fiducia in Cannito e rilanciando così l’azione amministrativa, non rivendicando ulteriori cariche da parte di quest’ultimo partito.

Forza Italia, dal canto suo, aveva lanciato una serie di punti a cui l’Amministrazione avrebbe dovuto assolutamente dar risposta, affinché si procedesse nella fiducia amministrativa e politica che questa forza (gruppo più numeroso in Consiglio comunale) avrebbe dato alla maggioranza di Cannito. Da una parte, invece, esistevano le richieste di una parte politica meno numerosa, quella rappresentata dai consiglieri Flavio Basile, Gennaro Calabrese e Michele Trimigno che con Barletta al Centro rivendicavano una presenza nella squadra di Giunta. Questa, come ricorderemo, era stata assegnata a metà anno a Elisa Spera con varie deleghe, principalmente alla Polizia Locale. Questa si era vista revocata l’incarico dallo stesso Cannito poche settimane dopo, a quanto pare esprimendo comunque soddisfazione per la persona della Spera, quindi praticamente delegittimandola semplicemente per ragioni di quadratura politica.

Anche queste problematiche sono state risolte con la nuova nomina di Valentina Scazzeri per lo stesso gruppo sempre con le stesse deleghe detenute allora dalla Spera. Un ulteriore passo che ha condotto verso la ricomposizione di questa crisi, come sappiamo, è stata l’ulteriore importante delega all’Ambiente destinata al già assessore all’Urbanistica Pierpaolo Grimaldi in quota Forza Italia.

Dunque, assistiamo ad un ulteriore rafforzamento, come se non fosse già nelle cose, del principale gruppo in Consiglio comunale, che inoltre esprime il presidente del Consiglio comunale più i due già assessori Grimaldi e De Gennaro; ora Grimaldi incrementa le proprie cariche con la delega all’Ambiente che per mesi è stata detenuta nell’interim dello stesso sindaco Cannito; quindi, a conti fatti chi ne esce trionfante da questa giravolta politico-amministrativa, ennesima direbbero le opposizioni, è sempre Forza Italia che allarga ancor più il proprio peso specifico. La questione Barletta al Centro pare essere stata risolta in maniera semplice e indolore, ma le domande sono: com’è possibile che la forza di Giorgia Meloni, cioè Fratelli d’Italia si sia accontentata di un così magro rimpasto che in realtà potremmo riassumere con la banale formula della montagna che ha partorito un topolino? Come mai la forza che pare aver per prima aperto questa crisi per lo meno non ha ottenuto nessun tangibile accrescimento a livello di forza entro l’Amministrazione? Come verrà valutato il ruolo negli equilibri della maggioranza che ora pesano sempre più a favore di Forza Italia?  Intanto, l’assessore Cilli resta nonostante le polemiche sollevate riguardo la gestione Disfida 2023 prima di tutti dalla stessa Forza Italia. E le risposte sugli eventuali ‘aumenti’ TARI?

Insomma, solo il tempo può dar ragione a quest’apparente pace ritrovata, ma abbiamo dubbi sulla durata della ritrovata compattezza.