Sei gol fatti e cinque subiti per un totale di undici punti dopo sette partite. I numeri del Barletta in questo primissimo scorcio di stagione certificano due dati: da una parte una difesa solida e, dall’altra, un attacco che stenta a decollare.

Terzo clean sheet consecutivo per Sapri tra i pali, il quarto in totale se si considera lo 0-0 interno contro il Gallipoli. Un rendimento in costante crescita e segnato dal recupero di Amedeo Silvestri, vero perno nella retroguardia di Ginestra. L’esperto difensore, lo scorso anno in forza al Lamezia, ha alzato il livello tecnico, garantendo fisicità e qualità ad un reparto difensivo che, nelle primissime uscite, sembrava spaesato e ancora in cerca di un’identità. L’apporto di Silvestri è coinciso con il miglioramento delle prestazioni di De Marino, che ha dimostrato di padroneggiare meglio il modulo a quattro rispetto al ruolo di ”braccetto” nella difesa a tre e ha, al momento, relegato in panchina un fedelissimo del tecnico di Pozzuoli come Lacassia(schierato negli ultimi anni nel terzetto difensivo). Un buon lavoro che arriva anche dai terzini: a Rizzo, andato a segno contro il Matera, si affianca Sepe, spesso pericoloso nelle palle inattive e che contro la Gelbison è stato ad un passo dal siglare la rete di vantaggio. Risultato di reparto che porta il Barletta ad essere la seconda migliore difesa del girone al pari della Team Altamura e alle spalle di Paganese e Fasano(quattro reti subite ndr).

Di contro un attacco che fa fatica ad incidere. Nonostante Ginestra abbia spesso cercato di cambiare gli interpreti, con il solo Russo schierato con più costanza, i numeri certificano una scarsa incisività e, probabilmente, l’assenza di un centravanti in grado di avere gol e punti nelle corde. Con lo 0-0 contro la Gelbison sono quattro le partite del Barletta a secco dopo Paganese, Gallipoli e Nardò, mentre solo due sono i gol segnati dalle punte di ruolo(Di Piazza e Caputo). L’assenza prolungata di Di Piazza ha convinto Ginestra a virare su Russo come unica punta centrale, giocatore che non ha mai lesinato impegno nel rettangolo di gioco ma che ha altre caratteristiche rispetto al terminale in un attacco a tre. Caputo è partito più volte dalla panchina, mentre Ngom, seppur in crescita, rende meglio partendo all’out di sinistra. Insomma, un attacco numericamente non corto se si considerano tutti gli elementi a disposizione, ma in cui manca una vera prima punta in grado di duellare con Di Piazza se recuperato o di sostituirlo come principale riferimento nello scacchiere. Segnali per il mercato, ma dipenderà molto dalle prossime sfide a cui il Barletta sarà chiamato da qui al mese di dicembre. Comincia infatti un ciclo di incontri sulla carta più abbordabile, prima della fase in cui Schelotto e compagni affronteranno le ”big” del girone, a partire dal superderby con la Fidelis Andria del 19 novembre.

Foto di Sergio Porcelli

A cura di Giacomo Colaprice