“Violazione dolosa delle disposizioni in materia ambientale, omessa bonifica e inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità”. Ora non resta che attendere la bonifica. Sembra questo il messaggio lanciato dal tribunale di Trani, che ieri ha dato il via libera alla convalida del sequestro preventivo della Timac Agro di Barletta, risalente allo scorso 14 giugno: il provvedimento è stato notificato ieri mattina ai vertici dell’azienda con sede in via Trani, ma anche a Comune, Provincia e Regione. A disporlo il pm Silvia Curione. Preservata, almeno per 90 giorni, la facolta d’uso della Timac, che fa capo al gruppo francese Roullier: la fabbrica continuerà dunque a restare attiva nella produzione di fertilizzanti, a patto di operare la bonifica della falda acquifera risultata inquinata.

Stando alla ricostruzione delle indagini, lo stabilimento sito in via Trani avrebbe dunque non corrisposto completamente due ordinanze di bonifica firmate tra l’agosto e il settembre 2015 dall’ex presidente della provincia Bat, Francesco Spina: nel registro degli indagati c’è anche il nome di Pierluigi Sassi, amministratore delegato dell’azienda da tre anni. Un atto dovuto: la Timac invece respinge-sebbene non con comunicazioni ufficiali-al mittente le accuse di responsabilità, imputando ad altre cause i fattori di inquinamento. Le lenti d’ingrandimento sono ora puntate sulla stagione balneare, ormai in corso d’opera: la convalida del sequestro preventivo potrebbe portare a nuove ordinanze dell’amministrazione comunale, fino al possibile divieto di balneazione per gli stabilimenti balneari nell’area della litoranea di Levante.