La notizia era nell’aria, ora ha raggiunto i crismi dell’ufficialità. Non ci sarà capitan Pollidori nel nuovo Barletta 2023/2024. Ad annunciare la separazione tra le parti è stato lo stesso difensore classe 1987, che ha voluto ringraziare tutto l’ambiente biancorosso attraverso un lungo post sul suo profilo Facebook.

Tre anni da protagonista per Massimo Pollidori, arrivato nell’estate del 2020 come uno dei fiori all’occhiello della faraonica campagna acquisti messa in atto per riportare il Barletta in Serie D. Dopo aver conquistato da subito la fascia da capitano e aver sorbito la delusione della semifinale playoff persa con il Corato, Pollidori è stato tra i trascinatori dell’indimenticabile annata 2021/2022, coincisa con la conquista del triplete campionato-Coppa Regionale-Coppa Italia Dilettanti e fregiandosi di essere l’unico ad aver vinto un trofeo nazionale con la maglia del Barletta.

Poi, la riconferma in Serie D, categoria ritrovata a tre anni di distanza dall’esperienza con l’Altamura, categoria affrontata da ”senatore”, componendo un binomio di tutto rispetto con Andrea Petta per una retroguardia sempre affidabile nel corso della stagione. Prestazioni quasi sempre al di sopra della sufficienza abbondante, impreziosite da tre reti: quella con il Molfetta per il definitivo 1-1, il lampo con il Casarano per il momentaneo 1-2 e, soprattutto, splendida sforbiciata valsa un successo fondamentale per il Barletta con il Bitonto, a suggellare una serata d’altri tempi al ”Puttilli”. Questa probabilmente, insieme alla coppa sollevata nel cielo di Rieti e alle lacrime di felicità dello ”Iacovone” di Taranto post vittoria dello spareggio, tra le immagini più significative dell’esperienza di Massimo Pollidori nel Barletta calcio. Alla base della separazione anche una divergenza di vedute con l’attuale compagine societaria, cui spetterà adesso il compito di individuare il nuovo capitano e il nuovo punto di riferimento dello spogliatoio, che dovrà ora  raccogliere un’eredità pesante e identitaria con la piazza.

A cura di Giacomo Colaprice