La profonda passione politica, per Barletta soprattutto, manca ancora a distanza di 13 anni da quel triste 10 settembre 2010, quando il compianto “Sindaco della gente” scomparve all’improvviso per un malore. Questo suo anniversario capita, com’è accaduto spesso, durante le celebrazioni della Disfida di Barletta; Disfida che lui stesso ha combattuto perché fosse simbolo della nostra identità cittadina, ripristinandone il valore e senso storico, per offrire alla città una vocazione pienamente turistica. Ricordiamo anche l’importante rievocazione del cinquecentesimo della Disfida nel 2003 con cui volle legare indissolubilmente questa con il territorio.

Già tre anni fa, in occasione del decimo anniversario la vedova Raffaella Porreca Salerno, aveva organizzato una manifestazione di ricordo ai Giardini del Castello, in cui si radunarono tutti gli amici e coloro che l’avevano stimato, vicini e lontani.

In quell’occasione venne sottolineata l’unicità della personalità illustre che tanto si era spesa per la nostra città. Passionalità nel lavoro come nella politica, istinto da leader, fuoriclasse mai più eguagliato. La sua grandezza era nella strategicità della programmazione, figlia di un profondo studio che si univa a una sua intraprendente visione politica.

Cambiò il volto della città sicuramente e dopo 13 anni o ricorda ancora un suo amico come Giuseppe Gammarota, oggi presidente della Lega Navale di Barletta, da sempre vicino al compianto ex sindaco:

«Te ne andasti nel 2010. Era il 10 settembre, pioveva e aspettavo la solita telefonata mattutina. Poi con Sabino ci saremmo visti a casa tua. Dimenticare? E quando mai. Avevi Barletta nel cuore e tanti progetti da aggiungere a ciò che avevi fatto. Per la “Disfida” fu realizzato un libro delle tante cose che furono fatte. Mi facesti una dedica che ancora leggo con la tristezza nel cuore. Ciao Salerno». Un ricordo di Gammarota