«È Delia (Cortellesi), riparatrice di ombrelli, – così il Presidente provinciale ItaliaViva BAT Ruggiero Crudele a commento di questa giornata – a chiedere al datore di lavoro: “Come, quello è appena arrivato e gli date una paga superiore alla mia che sto qui da anni?”. “Ma quello è un uomo” – la disarmante risposta. Era il 1946, scenario di “C’è ancora domani”, e di passi avanti notevoli ne ha fatti eccome la nostra società, eppure quell’inconcepibile sentirsi superiori e “padroni” da parte di taluni verso l’universo femminile, sembra ancora resistere sino a sfociare – troppo spesso – in atroci delitti. E fa specie che tale stortura alberghi anche nelle giovani generazioni di famiglie che appaiono tranquille, senza dimenticare quel che di violento si è insinuato nel nostro vivere quotidiano.

C’è evidentemente un deficit culturale nella nostra società, che si riverbera sui giovani ma che investe il mondo degli adulti, incapace oggi di parlare e ascoltare i propri figli, rifugiandosi nell’alibi del dare tutto e sempre e quindi rinunciando al ruolo di confronto e guida che naturalmente la famiglia dovrebbe assolvere. Nondimeno, società civile e politica non posson girarsi dall’altra parte quanto ad attenzione e investimenti per le giovani generazioni. Occorre uno straordinario sforzo che alimenti la cultura e il desiderio di cultura, e le occasioni di crescita culturale, unico antidoto all’isolamento sociale e al vuoto che porta alla degenerazione violenta nei pensieri e nell’azione, al di là dell’applicazione delle pene già previste e ulteriormente inasprite dal recente decreto in Parlamento.

E allora, asili nido e scuole dell’infanzia, oggi insufficienti e non alla portata di tutte le famiglie, lotta senza sosta alla dispersione scolastica, rafforzamento dell’educazione civica, anche con l’inserimento dell’educazione all’affettività (tra l’altro già introdotta dalla legge della cosiddetta Buona Scuola), biblioteche e presidi socioculturali in tutti i quartieri, aree attrezzate per lo sport e il tempo libero. Insomma, tutto ciò che educhi e guidi le menti e lo spirito alla vita, bene supremo e inviolabile.
Uno sforzo che potrà avere successo, d’altronde, solo con l’impegno di ciascuno di noi al compimento del proprio dovere di genitori, di docenti, di educatori religiosi e laici, che ciascuno è chiamato a compiere, così come la Delia (Cortellesi), che sfida l’impossibile per assolvere al dovere civico del voto. Solo così potremo onorare la memoria delle tante “Giulia” e credere nel domani liberato dall’onta dei femminicidi».