Il castello di Barletta è il punto strategico della vita cittadina. Importante cardine urbanistico ed un tempo fortezza a scopo difensivo, rappresenta il simbolo della città della disfida. È sede della biblioteca comunale, del museo civico e di una sala convegni e mostre. Il monumento tratteggia perciò anche il fondamento del turismo e dell’intrattenimento barlettano. Dovrebbe dunque esserci massima tutela e soprattutto grande valorizzazione.

Tuttavia, oltre l’ormai tradizionale problema dei bagni mal funzionanti all’interno della fortezza, negli ultimi mesi è apparsa un’altra questione critica: le buche sul ponte levatoio di accesso all’entrata principale. La problematica si era già presentata diverso tempo fa ed era stata successivamente risolta ricoprendo il ponte con dei pannelli di compensato.

In un secondo momento poi -alcuni mesi fa- si sono ripresentate ulteriormente altre buche e questa volta si è dovuto attendere più di due settimane per una nuova ristrutturazione. Parliamo peraltro del periodo “post-disfida”. Si tratta del noto evento barlettano in cui si ricorda lo storico episodio relativo allo scontro avvenuto il 13 febbraio 1503. La rievocazione del certame -nel mese di settembre- insieme a Giorgio Pasotti nei panni di Ettore Fieramosca, hanno sicuramente innestato un’ondata di turisti nei mesi successivi. Ogni mattina si sono visti infatti visitatori di nazionalità straniera che hanno camminato, straniti ed irritati, lungo l’ingresso pericolante, con il rischio di un eventuale crollo nel fossato situato inferiormente. Non sono mancati ovviamente anche i diversi studenti che si recano ogni giorno a studiare nella biblioteca. In seguito, dopo settimane, il problema è stato finalmente risolto. È stato tuttavia utilizzato del cemento che, oltre che essere di cattivo gusto e poco sicuro, risulta essere un materiale totalmente inadeguato alla cornice medievale del castello di Barletta.

A cura di Francesca Caputo