Un successo di pubblico, spunti e motivi di analisi: questo ha rappresentato la seconda edizione de Gli Stati Generali dei rifiuti in Puglia, il format organizzato da RiciclaTv con il patrocinio di Regione Puglia, Città di Bari, Unioncamere. Camera di commercio di Bari, Albo Gestori ambientali, Ecocerved. Il dibattito ospitato nella mattinata di lunedì 11 marzo dal teatro Petruzzelli di Bari sul sistema di gestione dei rifiuti in Puglian ha avuto come partner d’eccezione Erion Weee, il consorzio che si occupa di promuovere e sostenere la raccolta dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche in tutto il Paese. In platea, oltre a rappresentanti delle istituzioni, imprese e professionisti, anche dirigenti scolastici e studenti delle scuole del territorio.

Tante le voci autorevoli sul palco, intervallato da un reportage video realizzato all’interno di alcuni impianti distribuiti sul territorio regionale e che ha raccontato luci e ombre del sistema industriale pugliese. A rappresentare la Regione nel dibattito moderato da Monica D’Ambrosio, direttore responsabile di RiciclaTv,  il presidente Michele Emiliano: «Sul piano dei rifiuti pugliese – le sue parole- c’è il ritardo del Governo nell’assegnazione del Fondo Sviluppo e Coesione. C’è urgenza di questi soldi anche per il settore dei rifiuti. Solo in questo modo riusciremo a dare, soprattutto a Taranto, quella energia per aumentare il tasso di raccolta differenziata che in questo momento è ancora basso. Noi scontiamo uno sbilanciamento, soprattutto sull’impiantistica. Il ciclo dei rifiuti rimane chiuso solo grazie a impianti privati. Nasce da qui l’operazione Aseco con Acquedotto Pugliese per realizzare impianti pubblici che consentano di tenere in equilibrio il sistema. Nel piano regionale dei rifiuti ci sono molte innovazioni, tra cui consentire ai Comuni in ritardo sulla raccolta differenziata, spesso i Comuni più grandi, di migliorare le loro performance con l’aiuto dei finanziamenti della Regione, anche al fine di produrre energia dai rifiuti. Spesso alimentiamo alcuni impianti con combustibile fossile piuttosto costoso, per esempio le cementerie. Potremmo invece utilizzare quei rifiuti che dimezzerebbero sostanzialmente le emissioni di CO2».

 

Per l’assessore Regionale all’ambiente Anna Grazia Maraschio «l’indice di raccolta differenziata regionale si attesta a circa il 60% e sono tante le iniziative pronte per incrementarlo. Questo costante incremento contribuisce alla riduzione dei quantitativi di rifiuti indifferenziati conferiti negli impianti pubblici di trattamento e poi in discarica, ma occorre ancora intensificare gli sforzi in alcuni centri urbani, ad oggi ancorati alla raccolta stradale, per raggiungere il 65/70 % di raccolta differenziata». Un punto di vista complessivo è stato quello offerto sul palco da Elisabetta Perrotta, direttore di Assoambiente: «La Puglia ha un ruolo importante considerando anche le recenti sentenze del Tar regionale riguardanti gli impianti minimi. Il tema della gestione dei rifiuti è cruciale per tutto il Paese. All’Italia serve un indirizzo strategico, che assicuri più efficienza. Questo garantisce vantaggi importanti nel recupero di materie e dal punto di vista energetico. Ridurre il più possibile entro il 2035 il conferimento in discarica è l’obiettivo, può aiutarci a raggiungere il fabbisogno energetico in termini di elettricità e calore di cui abbiamo bisogno»

 

Anche per la frazione organica, gli impianti di recupero autorizzati in esercizio in Puglia consentono «ampiamente il soddisfacimento del fabbisogno attuale – ha aggiunto la Maraschio – l’incremento di raccolta differenziata atteso nei prossimi anni, e quindi dei quantitativi di frazione organica, troverà l’adeguata destinazione negli impianti pubblici e privati in fase di autorizzazione e di realizzazione». Per quanto concerne le frazioni secche differenziate l’asse Regione-Ager-Conai sta traguardando obiettivi importanti in materia di riciclaggio negli impianti di selezione convenzionati. «Sul riciclo degli imballaggi nel 2022 e nel 2023 abbiamo registrato segnali positivi per quanto riguarda gli obiettivi di riciclo e recupero – evidenzia Fabio Costarella, responsabile di sviluppo raccolta del centro-sud di Conai – al di fuori della Basilicata, la Puglia è quella che è cresciuta di più negli ultimi anni. C’è tanto da fare sul tema della qualità ma la resa pro capite è buona. C’è un sistema imprenditoriale in grado di valorizzare questo lavoro e l’ultimo rapporto Ispra ci dice che oggi la Puglia valorizza sul territorio i materiali della frazione organica che vengono raccolti. Nell’ultimo anno 43 milioni di euro sono finiti nelle casse dei Comuni grazie alle raccolte differenziate fatte dai cittadini pugliesi. Ora serve una cabina di regia che vada al di fuori dei confini regionali per evitare che in futuro si abbiano troppi impianti rispetto ai materiali raccolti».

La Puglia si avvicina agli obiettivi target di raccolta differenziata e riciclo? E’ una Regione autosufficiente sotto l’aspetto impiantistico? Interrogativi approdati anche sul tavolo di Daniele Gizzi, presidente nazionale dell’Albo Gestori Ambientali, che ha espresso il punto di vista nazionale rispetto al sistema di gestione dei rifiuti in Puglia. «Abbiamo 168mila imprese iscritte e oltre 9mila sono pugliesi – rimarca – con un’impennata di adesioni, e questo è sintomo di tracciabilità e legalità. Le nuove sfide sono la digitalizzazione di tutti gli adempimenti ambientali: le autorizzazioni al trattamento e recupero, le carte relative alla movimentazione degli stessi. L’Albo è totalmente digitale dal 2017. Per questo il Ministero gli ha affidato supporto tecnico-operativo per la messa a regime del Registro elettronico nazionale della tracciabilità dei rifiuti e del Recher, Registro elettronico autorizzazione al trattamento dei rifiuti. Sono portali interoperabili e legati a Registro Imprese. Una soluzione win anche per il Governo di questo Paese».

Il dibattuto è stato seguito dalla proiezione del docufilm “Materia viva” prodotto da Erion Weee: è il racconto, attraverso la voce di personaggi di fama internazionale, dell’evoluzione del rapporto dell’uomo con la tecnologia e dunque con una nuova tipologia di rifiuti, i Raee. «È fondamentale far conoscere a tutto il territorio, la cittadinanza e la Puglia la necessità di fare passi in avanti decisi sul tema dei rifiuti prodotti da apparecchiature elettriche ed elettroniche – il messaggio di Giorgio Arienti, direttore generale di Erion Weee – la Puglia è indietro in termini di raccolta pro capite su scala nazionale, l’Italia è indietro rispetto al resto d’Europa. Da una parte occorre che noi cittadini dobbiamo imparare a fare la differenziata dei RAEE come accade con carta e plastica ma bisogna per questo garantire soluzioni di raccolta più semplici».